Berlinale 2023: il Festival internazionale del cinema di Berlino dal 16 al 26 febbraio

La 73ma edizione della Berlinale conferma ancora una volta nei loro ruoli il direttore artistico Carlo Chatrian e la direttrice esecutiva Mariette Rissenbeek, mentre la presidente della giuria internazionale sarà, quest’anno, l’attrice di Los Angeles Kristen Stewart.

L’Italia avrà una rappresentanza numericamente modesta: nella sezione Concorso verrà presentato, come unico titolo italiano, Disco Boy di Giacomo Abbruzzese, mentre nella sezione Berlinale Special vedremo Laggiù qualcuno mi ama di Mario Martone e L’ultima notte di amore di Andrea Di Stefano. Le mura di Bergamo di Stefano Savona verrà presentato tra i documentari, mentre The Good Mothers, la serie originale italiana targata Disney+ di Julian Jarrold ed Elisa Amoruso, sarà in concorso nella nuova sezione Berlinale Series.

Per quanto riguarda i titoli internazionali, ci saranno Superpower, il documentario diretto da Sean Penn e Aaron Kaufman sulla guerra russo-ucraina e She Came To Me, il film di apertura di Rebecca Miller. Grande attesa vi è invece per i nuovi film di Christoph Hochhäusler, Christian Petzold, Celine Song e Margarethe von Trotta, quest’ultima in concorso con il ritratto della poetessa Ingeborg Bachmann.

L’Orso d’Oro onorario alla carriera verrà consegnato al celeberrimo regista, sceneggiatore e produttore Steven Spielberg, che in occasione della cerimonia di premiazione, presenterà il suo ultimo film The Fabelmans. Al regista sarà dedicato anche un omaggio che prevede una rassegna di proiezioni dei suoi film.

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809.000 tedeschi sono troppo ricchi per lavorare

La ricchezza è davvero distribuita in modo così disomogeneo? Effettivamente, questa è l’ipotesi non solo di molti cittadini, ma anche di illustri economisti. Un nuovo studio rileva, infatti, che alcuni tedeschi possiedono così tanto da poter vivere benissimo di quel tanto che già hanno.

Secondo una statistica dell’Ufficio federale di statistica (Statistisches Bundesamt), sarebbero 809.000 i tedeschi che non hanno bisogno di lavorare. Queste persone hanno così tanto danaro o patrimonio che possono vivere anche senza lavorare. Ciò corrisponde a circa l’1% della popolazione totale.

Questo significa che nel 2021 il numero di coloro che possiedono una ricchezza privata tale da non dover per forza lavorare è aumentato di quasi 100.000 unità rispetto al 2020. Nel calcolo del patrimonio personale vengono computati non solo i redditi percepiti dall’individuo, ma anche le entrate derivanti da canoni di locazione, interessi, dividendi e altri tipi di rendita.

L’Ufficio federale di statistica rileva anche che la maggior parte di coloro che possono permettersi il lusso di non lavorare ha un’età compresa tra i 45 e i 65 anni.

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