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Cercasi nuovi talenti a Berlino: aperte le selezioni per attori e comparse. Il casting che apre le porte della TV tedesca

Domenica 26 gennaio 2025, dalle 13:00 alle 18:00, l’UFA Base organizzerà un casting presso l’Eastgate-Center a Marzahn-Hellersdorf, Berlino. Questo evento è aperto sia a dilettanti che a professionisti, alla ricerca di nuovi talenti per vari format televisivi tra cui “Gute Zeiten, schlechte Zeiten” e “Ein starkes Team”.

I partecipanti compileranno una scheda dati digitale e riceveranno foto professionali per il loro sedcard e avranno anche l’opportunità di dimostrare il loro talento davanti a una telecamera.

Per coloro che non possono partecipare a questo evento, UFA Base offre anche altre opportunità:

  1. Registrazione online: Gli aspiranti talenti possono creare un sedcard gratuito sul sito web UFA TALENTBASE, accessibile a direttori di casting e produttori di tutte e tre le unità UFA.
  2. Casting futuri: UFA Base conduce un tour di casting dal vivo in tutta la Germania. Il loro prossimo evento a Berlino è programmato per l’8 febbraio 2025, presso il Der Clou dalle 13:00 alle 18:00.
  3. Ruoli specifici: Per coloro interessati a ruoli da comparsa nelle serie UFA, le candidature possono essere inviate direttamente agli uffici UFA SERIAL DRAMA a Colonia.

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La serie “Der Palast” torna con una nuova generazione di talenti

La seconda stagione della serie “Der Palast” di Uli Edel (regista tedesco noto per il suo adattamento cinematografico del libro Christiane F. – Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino) è pronta a fare il suo debutto, promettendo di catturare nuovamente l’attenzione del pubblico con una trama avvincente ambientata nella Berlino post-riunificazione.

Dettagli sulla nuova stagione

La seconda stagione di “Der Palast” comprenderà sei episodi, ciascuno della durata di 45 minuti. Gli spettatori potranno godersi la serie in due modi:

Trama e ambientazione

Ambientata nel 1990, subito dopo la caduta del Muro di Berlino, la nuova stagione segue le vicende di tre giovani talenti della danza: Luise, Lukas e Karla. Questi nuovi personaggi si uniscono all’ensemble del Friedrichstadt-Palast, ignari delle sfide che li attendono, tra cui la minaccia di chiusura del teatro.

Nuovi personaggi e cast

La seconda stagione introduce un cast completamente rinnovato, con:

  • Lary Müller nel ruolo di Luise
  • Lukas Brandl nel ruolo di Lukas
  • Taynara Silva-Wolf nel ruolo di Karla
  • Jeanette Hain nel ruolo di Regina Feldmann, direttrice del balletto

Temi principali

La serie esplorerà diversi temi:

  • la lotta per mantenere vivo il Friedrichstadt-Palast in un’epoca di cambiamenti
  • le sfide personali e professionali dei nuovi membri dell’ensemble
  • il contrasto tra tradizione e innovazione nel mondo dello spettacolo

Produzione e regia

“Der Palast” è una produzione di MOOVIE GmbH e Constantin Film in collaborazione con ZDF e Global Screen. Uli Edel torna alla regia, promettendo un finale di stagione spettacolare con “un’appassionante esibizione sul più grande palcoscenico del mondo”.

La seconda stagione di “Der Palast” si preannuncia come un affascinante viaggio nella Berlino post-riunificazione, mescolando dramma personale e storico sullo sfondo dell’iconico Friedrichstadt-Palast.

L’amore proibito – Vittime queer della dittatura nazista

Da oggi, 16 gennaio, la mediateca della ZDF presenterà un documentario sulla vita della comunità LGBTI durante l’epoca nazionalsocialista. Il documentario si intitola Verbotene Liebe – Queere Opfer der NS-Diktatur (tradotto: L’amore proibito – Vittime queer della dittatura nazista) sarà trasmesso anche su ZDFinfo il 27 gennaio, in occasione della Giornata internazionale della memoria delle vittime dell’Olocausto.

Il documentario di 45 minuti di Sebastian Scherrer mostra come i nazisti inasprirono le pene e terrorizzarono le persone omosessuali. Esso non solo fa luce sui destini dei tre protagonisti queer Elli Smula, Liddy Bacroff e Rudolf Brazda, ma include anche le voci di storici e volti noti.

A proposito degli eventi del documentario, il protagonista del leggendario film Die Mitte der Welt, Jannik Schümann, dice: “Sono tutti destini che devono essere ascoltati”. “Dopo tutto, le storie delle vittime omosessuali della persecuzione non sono ancora state rese pubbliche”.

Jannik Schümann è affiancato dalle attiviste Julia Monro e Kerstin Thost. Tuttavia, non si limitano a commentare gli eventi, ma vanno alla ricerca di indizi negli archivi e parlano con diversi storici.

Il documentario non costringe i protagonisti al ruolo di vittime. Tutti e tre assumono la “paternità” di uno dei protagonisti per far luce sul loro destino. Tra questi Elli Smula, perseguitata in quanto lesbica, Liddy Bacroff, perseguitata dalle autorità in quanto “travestita”, e Rudolf Brazda, imprigionato nel campo di concentramento di Buchenwald a causa della sua omosessualità.

All’epoca, furono oltre 50.000 le persone omosessuali perseguitate, molte delle quali furono soppresse, imprigionate o uccise. Ma per quanto crudele sia stato il periodo nazista per le persone LGBTI, il documentario dimostra che alcuni sono riusciti a vivere la propria identità e ad affermarsi durante l’epoca nazista nonostante le circostanze più avverse.

E sebbene i protagonisti siano stati di fatto “vittime” del regime nazista, il documentario non li presenta nel ruolo di vittima”, ma come persone sicure di sé che hanno rifiutato di essere cambiate dal regime nazista.

Oltre alle vicende di Smula, Bacroff e Brazda, vengono messi in evidenza anche altri destini dell’epoca nazista, come quello del leader delle SA Ernst Röhm. L’ufficiale omosessuale fu assassinato nel 1934 per ordine di Adolf Hitler.

Anche Magnus Hirschfeld, ricercatore sessuale che si batté per la depenalizzazione dell’omosessualità, viene commemorato. Per i suoi sforzi fu punito dal regime nazista, con l’assalto al suo istituto.

Il documentario di ZDFinfo riesce a trovare il giusto equilibrio tra il racconto di storie personali e l’informazione fattuale sull’epoca nazista. Oltre ai protagonisti, vengono mostrati anche documenti storici da cui emergono prove scioccanti.

All’epoca, gli atti sessuali tra uomini erano etichettati come “fornicazione” e l’omosessualità come “epidemia pubblica”. Gli uomini omosessuali nel campo di concentramento erano pubblicamente stigmatizzati dal cosiddetto “triangolo rosa”. L’esperta ceca dell’Olocausto Anna Hájková sintetizza bene questo aspetto: “Le persone omosessuali incarnavano tutto ciò che i nazisti odiavano”.

Infine, si fa riferimento alla situazione delle persone queer di oggi, in quanto l’odio è di nuovo in aumento. Il documentario si conclude quindi con una frase ad effetto: l’amore non deve mai più diventare un crimine.