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Ripetizione parziale delle elezioni

A causa di numerosi disguidi, le elezioni per il Bundestag del settembre dello scorso anno saranno ripetute in 431 circoscrizioni di Berlino. La decisione è stata presa dal Bundestag nella tarda serata di giovedì con i voti dei partiti SPD, Verdi e FDP. Alla CDU/CSU e all’AfD non è andata molto bene, infatti i due partiti di opposizione volevano una ripetizione in un numero molto maggiore di circoscrizioni.

Le nuove votazioni si svolgeranno nelle circoscrizioni in cui il voto è stato interrotto a causa di disguidi elettorali, di ritardi significativi, dell’impossibilità di esprimere un voto valido a causa di schede mancanti o errate e perché alcuni seggi elettorali erano ancora aperti dopo le 18.30. Infatti, in molti luoghi, i seggi sono rimasti aperti fino a ben oltre le 18.00 per consentire a chi era in attesa di esprimere il proprio voto.

Non è chiaro quando si terrà la ripetizione (parziale) delle elezioni. I partiti del Bundestag presumono che la decisione sarà impugnata davanti alla Corte costituzionale federale. Resta da vedere quando la Corte deciderà. Anche gli effetti sulla composizione del Bundestag non sono chiari. Se l’affluenza alle urne per la ripetizione parziale delle elezioni sarà bassa, ciò potrebbe significare che un minor numero di parlamentari berlinesi sarà rappresentato nel Bundestag.

Le elezioni del Bundestag del 26 settembre 2021 sono state caotiche in molti seggi elettorali di Berlino. Ci sono state lunghe code, tempi di attesa molto lunghi, schede elettorali sbagliate o mancanti, che hanno comportato la chiusura temporanea dei seggi.

L’amministrazione era decisamente oberata di lavoro perché le elezioni si tenevano non solo per il Bundestag ma anche per i dodici parlamenti distrettuali. Come se questo non bastasse, era stato indetto anche un referendum sull’esproprio delle grandi società immobiliari. La maratona di Berlino, che si è svolta nello stesso giorno, ha reso la situazione ancora più drammatica, poiché a causa di molte strade chiuse proprio per la maratona, la consegna delle schede è stata molto onerosa.

Nella capitale, lo stesso giorno si terranno le elezioni per la Camera dei deputati di Berlino. Proprio in merito a queste elezioni, la Corte costituzionale di Berlino deciderà mercoledì prossimo. Durante l’udienza, è emerso chiaramente che il tribunale potrebbe ordinare una ripetizione completa. Il Parlamento del Land dovrà essere rieletto entro 90 giorni dall’annuncio della decisione.

Possibile ripetizione delle elezioni a Berlino

Il 26 settembre 2021, a Berlino, le concomitanti elezioni per il Bundestag e per la Camera dei deputati di Berlino sono state teatro di un susseguirsi di intoppi e disguidi organizzativi, eufemisticamente detto. Tra questi, schede elettorali palesemente sbagliate o addirittura mancanti del tutto, chiusura temporanea dei seggi, lunghe code davanti ai seggi con tempi di attesa di diverse ore, ecc. Inoltre, alcuni seggi elettorali sono rimasti aperti ben oltre l’orario di chiusura previsto, ovvero le 18.00.

A Berlino, secondo l’ex sindaco Diepgen (CDU), le elezioni per il Bundestag e per la Camera dei deputati di Berlino vanno assolutamente ripetute a causa dei gravi disagi verificatisi. Il politico della CDU tiene anche a precisare che non si tratterebbe di una questione meramente giuridica, bensì anche politica, poiché la democrazia sarebbe stata gravemente compromessa. Sempre secondo l’ex sindaco i deputati di Berlino dovrebbero essere finalmente liberati dal dubbio che grava sulla loro legittimità democratica. 

Dopo diversi ricorsi contro l’elezione della Camera dei deputati di Berlino, la Corte costituzionale del Land di Berlino ha avviato una procedura di revisione. Ci si aspetta una qualche decisione verso il mese di ottobre. Mentre sull’eventuale ripetizione delle elezioni del Bundestag in alcune circoscrizioni di Berlino, sarà proprio il Bundestag a dover decidere; in ultima istanza invece la Corte costituzionale federale.

APERITIVO ELETTORALE CON PIÙ EUROPA | BERLINO

13 maggio 2019 alle ore 19:30

Il costituendo Gruppo Più Europa | Berlino invita gli italofoni residenti a Berlino a partecipare al seguente evento:

Aperitivo Elettorale con Più Europa | Berlino

“Lunedì 13 maggio il Gruppo Più Europa | Berlino organizza presso il Wein Salon un aperitivo con il candidato alle prossime elezioni europee Francesco Galtieri. L’incontro sarà l’occasione per discutere il programma elettorale di Più Europa in presenza del candidato Francesco Galtieri. Sarà un’ottima occasione per scambiare qualche idea sul futuro dell’Europa davanti a una buona birra.
Durante la serata verrà anche offerto qualche sfizioso stuzzichino preparato da noi! Invitiamo tutti, anche coloro che non si riconosco nella proposta politica di Più Europa, a partecipare!”

Ospiti: Francesco Galtieri (membro dell’Assemblea di Più Europa e candidato al Parlamento Europeo)

Aperitivo con Più Europa – Berlino

Il 12 aprile 2019 alle ore 19:30 presso il The Castle (Nordbahnhof) si svolgerà l’evento “Aperitivo con Più Europa – Berlino

Il costituendo Gruppo Più Europa – Berlino invita gli italofoni residenti a Berlino a partecipare all’evento tramite il seguente testo:

“Sta nascendo il Gruppo Più Europa – Berlino, venite a conoscerci!
Le prossime elezioni europee si avvicinano e vivendo all’estero ben conosciamo l’importanza dell’Unione Europea.
Più Europa ha messo al centro del proprio programma l’Europa e il rilancio del progetto federale sulla base di principi laici e liberali.Alle scorse elezioni del 4 marzo sono stati ben 1.693 i residenti a Berlino (il19.5% in città!) che hanno dato il loro voto a +Europa.
In vista delle prossime elezioni europee nonché della imminente costituzione del
Gruppo Più Europa – Berlino forse è arrivato il momento di conoscerci. Venerdì 12 aprile, ci troveremo al The Castle (Nordbahnhof) per un incontro informale dove scambiare qualche idea davanti una buona birra. Inoltre verrà offerta qualche prelibatezza preparata da noi!”

Ospiti:
Giulia Pastorella (Membro dell’Assemblea Nazionale di +E)
In videochiamata:
Virginia Fiume (Membro dell’Assemblea Nazionale di +E)

Evento su Facebook

Evento Evensi

Intervista a Alessandro Fusacchia, capolista alla Camera per ‘Più Europa con Emma Bonino’ nella circoscrizione Europa

Rivolgiamo 5 brevi domande a Alessandro Fusacchia (+Europa)

Quale motivo ti spinge a candidarti?
Negli ultimi 10 anni dentro diverse istituzioni, nazionali ed europee, ho visto da vicino cosa può essere la politica e cosa non deve mai essere. Per questo ho deciso di impegnarmi in prima persona. Perché è troppo facile chiedere sempre a qualcun altro di cambiare le cose che non ci piacciono. Ho il mio lavoro, la mia passione per i romanzi, una figlia di 14 mesi, ma allo stesso tempo vedo intorno a me crescere le disuguaglianze e tornare la povertà e la mancanza per tanti giovani e meno giovani di trovare una strada. Vedo le nostre periferie diventare luoghi di solitudine, conflitto e marginalizzazione. Ho conosciuto da vicino più Paesi europei, e migliaia di italiani capaci e motivati, in tante città italiane e in giro per l’Europa. Ho deciso di candidarmi perché la testimonianza di molti può generare un impatto vero. Sono ancora profondamente convinto che la politica possa avere un potere di indirizzo e di trasformazione reale per correggere le storture sociali ed economiche quotidiane, a condizione di restare autentici, mantenere uno sguardo lungo, smettere di pensare in piccolo.

Qual è la tua idea di Unione Europea?
Quella di un’Europa amica, aperta, che ascolti e recepisca i bisogni dei cittadini europei. Che riesca a decidere sulle grandi questioni divisive del nostro tempo. Ho in testa un’Europa capace di promuovere innovazione vera e di rispondere alle nuove sfide del mercato del lavoro, della tecnologia, dell’immigrazione. Ma per fare questo c’è bisogno di ricreare un clima di fiducia collettiva nel futuro così come di sviluppare programmi di ricerca lungimiranti. Serve quindi una classe politica e dirigente che invece di lamentarsi di cosa l’Europa non fa per noi, o di qualche altro Paese, sappia come costruire opportunità per l’Italia e allo stesso tempo lavorare per una integrazione anche sociale e politica del continente. La situazione di stallo non piace a nessuno, ma guai a pensare che l’Italia sarà capace di affrontare il mondo da sola. Solo uno spazio organizzato di mezzo miliardo di persone può pensare di continuare negli anni a influenzare il proprio destino.

Per cosa ti batterai una volta eletto in Parlamento?
Qualche giorno fa ero a Londra a parlare a 250 studenti dell’Imperial College. Ho detto loro di viversi certamente come italiani londinesi, ma anzitutto come italiani che con ogni probabilità non passeranno tutta la loro vita a Londra, e quindi di ragionare e viversi come italiani in Europa o italiani tout court. Abbiamo bisogno che maturino questa consapevolezza per assicurarci che continuino ad interessarsi al loro Paese e che votino +Europa perché riconoscono in noi un progetto per l’Italia, e per una nuova Italia possibile in questa Europa necessaria, invece che inseguire l’ultima micro-promessa localistica che tutti gli altri stanno facendo. Un esempio: è chiaro che dobbiamo semplificare i servizi consolari e in generale il loro rapporto a distanza con lo Stato e la burocrazia italiana. Ma non esistono scorciatoie: questo passa da una digitalizzazione complessiva della nostra Pubblica Amministrazione che ragiona ancora per processi e procedure e non per “servizio fornito” al cittadino. Non per colpa dei funzionari pubblici, ma per la miopia e il disinteresse della classe politica avuta finora. Mi candido per fare in modo di connettere gli italiani, giovani e meno giovani, sparsi in Europa con il resto dell’Italia, e per non farlo solo in campagna elettorale.

Cosa andrebbe cambiato nelle istituzioni europee?
Abbiamo costruito un sistema di governance europeo dove spadroneggiano i governi nazionali, a vari livelli. Ci servirebbe ritrovare la libertà d’azione e capacità di influenza che avevamo quando non solo la Commissione europea ma anche il Parlamento europeo erano molto più indipendenti nel decidere la propria linea e provare a convincere tutti della bontà delle loro idee. Qui invece siamo arrivati a Spinelli che si rivolta nella tomba, col Parlamento europeo che boccia le liste transnazionali. Serve meno politica nazionale nelle istituzioni europee, e più politica transnazionale fuori dalle istituzioni.

Perché un italiano all’estero dovrebbe votarti?
In queste tre settimane ho visto tantissime città, da Madrid a Marsiglia a Budapest, da Zurigo a Londra a Düsseldorf. In tutte queste città ho incontrato centinaia di italiani. La storia di ognuno di loro è a sé e merita rispetto: per questo non esiste una sola battaglia da fare per gli italiani all’estero ma ne esistono più di una. Abbiamo riempito di retorica la riflessione sugli italiani che emigrano temporaneamente o stabilmente. Ma dobbiamo accettare che non c’è una cosa sola che serva ai giovani e ai meno giovani che oggi partono in Europa, o si spostano all’interno dell’Europa da un Paese all’altro. Non ho mai amato particolarmente le risposte-contentino: preconfezionate e buone per ogni stagione, e per ogni interlocutore; né ho intenzione di cambiare metodo, adesso che sono candidato. Sono profondamente convinto che l’esodo di una generazione non si combatta con rimpatri forzati o piccole misure ad hoc, ma con la costruzione delle condizioni perché che i “cervelli” così come i lavoratori meno qualificati possano circolare e seguire la propria strada. Dobbiamo creare spazi di opportunità allargata e favorire attrazione di stranieri da altri Paesi verso l’Italia. Perché nel mondo di oggi sono la diversità e la contaminazione le principali fonte di produzione di nuova ricchezza. Dobbiamo investire quindi sulla mobilità, sulla formazione e sull’avvio di progetti imprenditoriali. Lontano però da logiche e dinamiche di micro-assistenzialismo diffuso con piccoli finanziamenti a pioggia. E poi, nessuno scappa dalla famiglia, mentre quasi tutti scappano dal familismo. I nostri giovani chiedono ambienti diversi dove crescere, come persone ancora prima che come lavoratori.

Intervista realizzata da Davide Miraglia il 19 febbraio 2018