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Curiosità: la Fernsehturm e la vendetta del Papa

Lo sapevate che quando il sole colpisce la sfera di vetro della Fernsehturm, si forma il riflesso di una croce?

Questo fenomeno è noto come “La vendetta del Papa” (Die Rache des Papstes). Un’ironia del destino per un monumento concepito come simbolo del potere comunista ateo.

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Se vuoi sapere altro sulla Fernsehturm, leggi anche La Fernsehturm, un’icona nel cielo di Berlino

La Fernsehturm, un’icona nel cielo di Berlino

La Fernsehturm, la torre della televisione di Berlino, si erge maestosa nel cuore della capitale tedesca, dominando lo skyline con i suoi imponenti 368 metri di altezza. Questo colosso architettonico, simbolo indiscusso della città, ha una storia affascinante che intreccia ingegneria, politica e cultura.

Origini e costruzione

La nascita della Fernsehturm risale agli anni ’60, in piena Guerra Fredda. Nel 1965, la Repubblica Democratica Tedesca (DDR) diede inizio ai lavori di costruzione di quella che sarebbe diventata la struttura più alta della Germania e la quarta torre di trasmissione televisiva più alta d’Europa.

Il progetto, guidato inizialmente dall’architetto Hermann Henselmann, vide la collaborazione di numerosi professionisti, tra cui Fritz Dieter, Günter Franke e Werner Ahrendt. La costruzione fu un’impresa titanica per l’epoca, richiedendo soluzioni ingegneristiche all’avanguardia:

  • La base fu gettata il 15 marzo 1966
  • In soli sette mesi, la struttura superò i 100 metri di altezza
  • Il fusto in cemento armato, completato il 16 giugno 1967, pesava 26.000 tonnellate
  • Per la sua realizzazione furono impiegati 8.000 metri cubi di cemento

Simbolismo e funzione

La Fernsehturm non era solo una struttura funzionale per le trasmissioni radiotelevisive, ma incarnava anche un potente messaggio politico. Per Walter Ulbricht, allora presidente del Consiglio di Stato della DDR, la torre rappresentava la superiorità tecnologica e sociale del sistema comunista.

Inaugurata il 3 ottobre 1969, poco prima del 20° anniversario della DDR, la torre divenne rapidamente un simbolo di orgoglio nazionale e di progresso tecnologico. La sua forma futuristica, con la caratteristica sfera che ricorda i satelliti sovietici, era un chiaro messaggio di potenza rivolto al mondo occidentale.

Caratteristiche architettoniche

La Fernsehturm è un capolavoro di ingegneria, progettata per resistere a condizioni estreme:

  • Può sopportare terremoti e venti fino a 200 km/h
  • È stata costruita per resistere persino a un ipotetico attacco nucleare

La struttura si compone di diverse parti:

  • Un fusto in cemento armato alto 200 metri, che si restringe da 16 a 9 metri di diametro
  • Una sfera di 140 pannelli d’acciaio e vetro, contenente 7 livelli interni
  • Un’antenna televisiva di 118 metri che corona la struttura

La Fernsehturm oggi

Con la caduta del Muro di Berlino e la riunificazione tedesca, la Fernsehturm ha assunto un nuovo significato. Da simbolo della divisione, è diventata un’icona dell’unità e della rinascita di Berlino. Oggi, la torre attrae milioni di visitatori ogni anno, offrendo una vista panoramica mozzafiato sulla città dalla sua piattaforma di osservazione e dal ristorante girevole.

Un aspetto curioso della torre è il fenomeno noto come “La Vendetta del Papa” (Die Rache des Papstes). Quando il sole colpisce la sfera di vetro, si forma il riflesso di una croce, un’ironia del destino per un monumento concepito come simbolo del potere comunista ateo.

La Fernsehturm rimane un punto di riferimento imprescindibile per Berlino, visibile da quasi ogni angolo della città. La sua silhouette inconfondibile continua a raccontare la storia di una città che ha saputo reinventarsi, passando da simbolo di divisione a emblema di unità e progresso.

La Porta di Brandeburgo: simbolo di Berlino e della Germania

La Porta di Brandeburgo, situata nel cuore di Berlino, è uno dei simboli più emblematici della Germania e rappresenta una testimonianza tangibile della storia travagliata e della rinascita della città. Essa si trova sul lato occidentale del Pariser Platz, nel quartiere di Mitte, e si affaccia sulla Straße des 17. Juni ad ovest e sulla Unter den Linden ad est. La porta è alta 26 metri e larga 65 metri. È composta da cinque archi, sormontati da una quadriga, un carro trainato da quattro cavalli. 

Essa fu costruita tra il 1788 e il 1791 per volere del re prussiano Federico Guglielmo II. È stata progettata dall’architetto Carl Gotthard Langhans, che si è ispirato ai propilei dell’Acropoli di Atene. La porta serviva originariamente come uno degli ingressi alla città.

Durante l’era napoleonica, la Porta di Brandeburgo subì trasformazioni significative. Nel 1806, le truppe di Napoleone occuparono Berlino e la statua originale sulla cima della porta, che raffigurava una quadriga romana, fu portata a Parigi come bottino di guerra. Tuttavia, dopo la sconfitta di Napoleone nel 1814, la statua fu restituita e la Porta di Brandeburgo divenne un simbolo di speranza e libertà durante il periodo di restaurazione.

La Quadriga è uno degli elementi più distintivi della porta. Rappresenta una quadriga trainata da quattro cavalli, guidata dalla dea della vittoria. La statua sormonta la struttura e simboleggia il trionfo della pace sulla guerra. La quadriga è stata restaurata e sostituita nel corso degli anni, ma il suo significato simbolico è rimasto invariato.

Nel corso degli anni, la Porta di Brandeburgo è stata danneggiata diverse volte. Fu distrutta durante la Seconda guerra mondiale e fu ricostruita tra il 1956 e il 1958. Durante il periodo della Guerra Fredda, la Porta di Brandeburgo era situata nel mezzo del Muro di Berlino e anche per questo divenne non solo un simbolo della divisione della città, ma anche della sua riunificazione.

Oggi, la Porta di Brandeburgo è una delle attrazioni turistiche più popolari di Berlino. È visitata ogni anno da milioni di persone da tutto il mondo.

“Berlino”: la scultura di Birgitte e Martin Matschinsky

La scultura di Birgitte e Martin Matschinsky a Berlino è una delle opere d’arte più iconiche e rappresentative della città. Situata nella piazza Breitscheidplatz, vicino alla famosa Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche (Chiesa commemorativa dell’Imperatore Guglielmo), la scultura è stata creata nel 1979 e da allora è diventata una delle attrazioni turistiche più amate di Berlino.

La scultura, intitolata “Berlino”, è composta da due parti: un cerchio di 10 metri di diametro che rappresenta il sole e un anello esterno di 18 metri di diametro che rappresenta la città. Il cerchio del sole è stato realizzato in acciaio inossidabile e riflette la luce del sole, mentre l’anello esterno è composto da lastre di bronzo, che rappresentano i diversi quartieri di Berlino.

La scultura di Birgitte e Martin Matschinsky è stata creata per celebrare il 750º anniversario della fondazione di Berlino. I due artisti, nati in Danimarca e attivi in Germania, hanno voluto rappresentare la città come un centro cosmopolita, aperto e multiculturale.

La scultura ha subito un restauro nel 2003 per ripristinare la sua bellezza originale e farla brillare di nuovo sotto il sole di Berlino. Grazie alla sua posizione centrale e alla sua bellezza, la scultura è diventata uno dei simboli della città e un luogo d’incontro per turisti e locali.

Ma la scultura di Birgitte e Martin Matschinsky rappresenta molto di più di una semplice attrazione turistica. Rappresenta l’apertura e la tolleranza della città di Berlino, che ha subito molte trasformazioni nel corso della sua storia. La scultura ricorda ai berlinesi e ai visitatori della città la sua storia e la sua cultura unica.

In un periodo in cui molte città sono divise e polarizzate, la scultura di Birgitte e Martin Matschinsky a Berlino è un potente simbolo di unità e armonia. Rappresenta la bellezza dell’arte e la forza dell’umanità, e continua ad essere un’ispirazione per tutti coloro che visitano la città.

Con la sua bellezza senza tempo e il suo messaggio di armonia e tolleranza, la scultura continua a ispirare e a illuminare la città di Berlino e tutti coloro che la visitano.

Schloßbrücke (Il Ponte del Castello di Berlino)

Con le sue ringhiere in ghisa e le sue otto statue, lo Schloßbrücke è uno dei ponti più belli e celebri di Berlino. Esso fu costruito negli anni 1821-1824 da Karl Friedrich Schinkel e si trova nel quartiere di Mitte, vicino al Lustgarten, sull’Isola dei Musei.

Per la sua decorazione, l’architetto progettò un gruppo scultoreo composto di otto statue in marmo, che però poterono essere realizzate solo dopo la sua morte. Essi mostrano la vita di un eroe, dalla giovinezza alla morte. Al termine dei lavori, lo Schloßbrücke era il ponte più grande di Berlino.

Durante la Seconda guerra mondiale, le statue di marmo furono rimosse per essere preservate dagli attacchi bellici. Miracolosamente, il ponte stesso non subì quasi nessun danno (essendo quindi uno dei pochissimi monumenti di Berlino a non essere stato danneggiato dalla guerra).

Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, la struttura si trovava nel territorio orientale, mentre le statue nella zona di occupazione occidentale. Dopo la demolizione del Castello di Berlino ad opera della DDR e la conseguente trasformazione della piazza in Marx-Engels-Platz, anche il ponte fu ribattezzato Marx-Engels-Brücke. Lo Schloßbrücke riprese il suo nome originario il 3 ottobre 1991, primo anniversario della riunificazione. Già a metà degli anni ’80, le statue furono riportate al loro posto originario.

Foto di copertina: particolare della ringhiera dello Schloßbrücke. Due ittiocentauri in ghisa.

Le foto sono state scattate nel 1997.