“Fra le differenze linguistiche del tedesco dell’est e dell’ovest, per certi versi ascrivibili alle variazioni idiomatiche regionali, ve n’è una che sembra non avere analogie altrove e che di fatto, pur essendo presente anche in alcune regioni austriache e della Germania meridionale, può essere intesa come variante tipica del tedesco orientale e occidentale: la lettura dell’ora. Se alle 10.45 si chiede l’ora a un Ostdeutsche, molto probabilmente ci si sentirà rispondere «Drei Viertel Elf» (tre quarti delle undici); se la si chiede invece a un tedesco occidentale la risposta sarà «dieci e quarantacinque» o «un quarto alle undici». Analogamente, alle 10.15, l’uno risponderebbe «Ein Viertel Elf» (un quarto delle undici) e l’altro «un quarto dopo le dieci». Il primo sistema di leggere l’orologio, quindi, interpreta i quindici minuti nella prospettiva dell’ora seguente non solo nella seconda metà, come avviene pure nella prassi italiana ma anche nella prima; motivo per cui a tale tecnica possiamo attribuire il nome di «anticipatoria»”.
„Spazi di memoria nella Berlino post-socialista“ – Liza Candidi T.C.
„La maggioranza degli stranieri presenti nella DDR (nel 1989 erano 192.000, l’1,2% della popolazione) proveniva soprattutto dei paesi socialisti dell’ex Terzo Mondo. In ordine i gruppi più numerosi erano quelli vietnamiti, polacchi, mozambicani, cubani e angoletti. Gli oltre 360.000 sovietici non erano inclusi nella statistica degli <stranieri>. La politica migratoria della DDR era alquanto controversa: non era prevista un’integrazione e contatti con la popolazione locale venivano evitati anche per motivi politici“.
„Spazi di memoria nella Berlino post-socialista“ – Liza Candidi T.C.
“Nel suo celebre libro sulla Germania, De l’Allemagne, Madame De Staël, racconta quanto fosse difficile per lei conversare in tedesco: <<a causa della natura stessa della costruzione grammaticale il senso di solito è capito solo alla fine della frase. Così il piacere dell’interrompere, che rende la discussione talmente animata in Francia, […] non esiste in Germania poiché l’inizio delle frasi non significa nulla, e bisogna lasciare a tutti lo spazio di cui hanno bisogno. È utile per meglio capire la sostanza delle cose, ed è anche più civile; ma senz’altro meno pungente>>”.
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