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Vegan and Vegetarian Expats in Berlin

Join Berlin’s new WhatsApp community for vegetarian and vegan expats! Connect, share tips, and enjoy monthly dinners exploring the city’s plant-based dining scene.

In Berlin, a new online community for vegetarian and vegan expats has formed: a WhatsApp group focused on socializing around plant-based cuisine.

The group offers an informal space to connect, share advice, and organize monthly dinners at different vegan restaurants, alongside other vegan-related activities. Each month highlights a new venue, fostering discovery of Berlin’s vibrant plant-based food scene and new friendships.

Open to all nationalities, the group welcomes anyone interested in sharing a vegan lifestyle and meeting like-minded people. Members exchange info on events, restaurants, and cruelty-free initiatives.

This initiative aims to build real connections in cosmopolitan Berlin through shared meals and values like sustainability and inclusion.

See you soon,
Davide

Petizione per ridurre l’IVA sal 19% al 7% sui drink vegetali in Germania

REWE, Oatly, vly e Berief chiedono pari trattamento fiscale tra latte vaccino e bevande vegetali per una scelta alimentare più equa e sostenibile.

REWE, vly, Berief e Oatly hanno lanciato una petizione comune per chiedere al Bundestag tedesco di ridurre l’IVA sui drink vegetali (a base di avena, piselli, soia ecc.) dal 19% al 7%, equiparandoli al latte vaccino come bene alimentare di base. La petizione è online su change.org e può essere firmata fino al 20 agosto 2025. L’iniziativa mira a ottenere il sostegno dei cittadini condividendo e firmando l’appello con l’hashtag #wenigeristfair.

Secondo le aziende, l’attuale tassazione penalizza determinati gruppi di consumatori e contraddice gli obiettivi del governo tedesco in materia di clima, salute e alimentazione. L’allineamento fiscale con altri alimenti essenziali sarebbe quindi giustificato e socialmente equo, garantendo condizioni di concorrenza più eque. Le imprese coinvolte intendono trasferire la riduzione d’imposta direttamente ai consumatori.

Sono cinque i motivi principali a base della petizione:

  1. Parità di trattamento tra prodotti simili
    I drink vegetali svolgono la stessa funzione del latte vaccino, soprattutto per chi non consuma prodotti animali per ragioni di salute o scelta personale. Tassare più i drink vegetali limita la libertà di scelta e rende più costoso un alimento di base ormai ampiamente accettato.
  2. Sostenibilità ecologica
    La produzione di bevande vegetali richiede meno terra, acqua e produce meno CO₂ rispetto al latte animale, contribuendo positivamente alla tutela del clima.
  3. Benefici economici
    Pur riducendo le entrate fiscali di circa 40 milioni di euro, la misura ridurrebbe i costi climatici futuri di oltre 62 milioni di euro grazie alla diminuzione delle emissioni.
  4. Vantaggi nutrizionali e per la salute
    I drink vegetali arricchiti offrono nutrienti essenziali e sono raccomandati nei piani alimentari in diversi Paesi europei. Secondo la Società Tedesca di Nutrizione, un’alimentazione vegetale equilibrata può essere salutare, con un profilo migliore in termini di grassi saturi e apporto di fibre.
  5. Confronto europeo
    In gran parte dell’UE – ad esempio in Francia, Cecoslovacchia e Portogallo – si applica la stessa aliquota IVA a latte e bevande vegetali. La Germania rappresenta quindi un’eccezione e la riduzione dell’IVA sarebbe un passo verso una politica alimentare più equa, salutare e sostenibile.

Esito della petizione

La petizione #wenigeristfair, promossa da REWE, Oatly, vly e Berief per ridurre l’IVA sui drink vegetali dal 19% al 7% in Germania, si è conclusa il 20 agosto 2025 come previsto. Ecco com’è andata a finire:

  • Raccolta firme: ha superato le 330.000 firme su Change.org entro la data di chiusura, diventando una delle petizioni alimentari più sostenute dell’anno in Germania.
  • Azioni successive: le aziende promotrici hanno consegnato ufficialmente le firme al Bundesministerium der Finanzen (Ministero delle Finanze) e hanno chiesto che la proposta fosse discussa nel Bundestag durante la sessione autunnale 2025.
  • Esito politico (autunno 2025): al momento, non c’è ancora una decisione legislativa definitiva. Tuttavia, la petizione ha portato il tema nell’agenda del “Ernährungsstrategie der Bundesregierung” (strategia alimentare del governo), e alcuni partiti – in particolare Bündnis 90/Die Grünen e la SPD – si sono detti favorevoli a una revisione selettiva dell’aliquota IVA sui prodotti a base vegetale.
  • Posizione attuale (ottobre 2025): il Ministero delle Finanze sta valutando una riduzione parziale o un progetto pilota limitato a determinate categorie di prodotti (ad esempio bevande d’avena e di soia), ma non è ancora stato inserito in legge di bilancio 2026.

In sintesi, la petizione non ha ancora cambiato la legge, ma ha ottenuto un impatto politico concreto: ha innescato un dibattito nel Bundestag e potrebbe contribuire a una riforma fiscale alimentare più ampia nei prossimi mesi.

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Le alternative vegetali ora più economiche dei prodotti animali: il sorpasso registrato da ProVeg in Germania

Le alternative vegetali conquistano i supermercati tedeschi: per la prima volta costano meno dei prodotti di origine animale. ProVeg ha registrato un calo medio dei prezzi del 5%, segno di un cambiamento concreto nelle abitudini alimentari e nei trend di mercato.

Per molto tempo i sostituti vegetali sono stati considerati una nicchia costosa negli scaffali dei supermercati. Ma questa tendenza si è invertita: secondo un’indagine dell’organizzazione alimentare ProVeg, le alternative vegetali sono ormai in media più economiche del 5 % rispetto ai corrispondenti prodotti di origine animale.

Solo l’anno scorso i prezzi di würstel, affettati, formaggi o bevande vegetali a base di avena e soia risultavano ancora superiori di circa il 16 %. Nell’agosto 2025, ProVeg ha confrontato i prezzi di 12 categorie di prodotti in oltre 100 punti vendita in Germania. Il risultato sorprendente: in quasi tutte le categorie esaminate, i prodotti vegetali sono risultati più economici rispetto all’anno precedente, contrariamente all’andamento generale dei prezzi alimentari.

Il calo è stato particolarmente evidente nella fascia di prezzo più bassa. Würstel, cotolette e bevande a base di avena o soia di origine vegetale costavano in media meno delle corrispondenti versioni animali. Secondo ProVeg, ciò dimostra che le alternative vegetali stanno ormai conquistando il mercato di massa e diventano più competitive grazie all’aumento della domanda e a una produzione più ampia.

L’organizzazione considera questo sviluppo un passo importante verso un’alimentazione più sostenibile. Prezzi più bassi potrebbero ridurre le barriere per i consumatori e facilitare il passaggio a prodotti vegetali, con effetti positivi sia per i consumatori che per l’ambiente.

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Un nuovo gruppo WhatsApp per vegani a Berlino: socialità e incontri mensili

A Berlino nasce una nuova comunità online dedicata agli italiani e italofoni vegani (ma aperta a chiunque condivida lo spirito del progetto): un gruppo WhatsApp fondato da Francesco Tribuzio con l’obiettivo di creare momenti di socialità e di incontro intorno alla cucina vegana.

L’idea è semplice ma efficace: il gruppo funge da spazio informale per conoscersi, scambiarsi consigli e soprattutto organizzare cene mensili in ristoranti vegani della capitale, oltre ad altre attività e iniziative legate alla socialità e al mondo vegano. Ogni mese, infatti, viene scelto un locale diverso, in modo da scoprire insieme la ricca scena gastronomica vegetale di Berlino e allo stesso tempo dare l’occasione ai partecipanti di stringere nuove amicizie.

Una comunità inclusiva

Benché nato dall’iniziativa di un gruppo di italiani residenti a Berlino, il progetto è aperto a tutte le nazionalità e ovviamente anche ai vegetariani: non conta la lingua o il passaporto, ma la voglia di condividere uno stile di vita vegano, scoprire posti nuovi e incontrare persone con interessi simili. All’interno della chat ci si scambia informazioni su eventi, ristoranti, nuove aperture e iniziative legate al mondo cruelty free.

Come partecipare

Chiunque sia interessato può unirsi facilmente alla chat WhatsApp inviandomi una mail a

con il proprio numero da aggiungere alla chat di gruppo per prendere parte agli incontri mensili. Non è richiesta alcuna quota: basta avere curiosità, rispetto e un po’ di entusiasmo per la cucina vegetale.

L’iniziativa vuole unire persone in una città cosmopolita come Berlino, creando legami reali attraverso cene e momenti conviviali, nel segno del buon cibo e di valori comuni come sostenibilità e inclusione.

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Gruppo di expats italiani / italofoni a Berlino:

La crisi dei macellai in Germania: un mestiere tradizionale a un bivio

L’antico mestiere dei macellai in Germania sta attraversando una crisi profonda. Per la prima volta, il numero di aziende artigianali di macelleria è sceso sotto la soglia delle 10.000, con soli 9.872 esercizi attivi nel corso dell’ultimo anno, registrando un calo del 2,94% rispetto all’anno precedente. Questa tendenza riflette le numerose sfide che le macellerie tradizionali devono affrontare oggi.

Mancanza di giovani apprendisti

Uno dei problemi principali del settore è la grave carenza di giovani apprendisti. Il numero di tirocinanti nel mestiere della macelleria in Germania è crollato drasticamente: dai 9.537 del 2000 ai soli 2.309 nel 2023. Secondo le stime dell’Istituto Federale per la Formazione Professionale (BIBB), il 40% dei posti di formazione offerti dai macellai è rimasto vacante lo scorso anno.

Concorrenza e pressione sui costi

La concorrenza dei supermercati e dei discount mette in difficoltà le macellerie tradizionali. Philipp Burkhardt, un giovane mastro macellaio di Mannheim, afferma: “Ovviamente non possiamo competere sui prezzi.” Inoltre, l’apertura o la gestione di una macelleria artigianale richiede investimenti significativi, che secondo Martin Fuchs dell’Associazione Tedesca dei Macellai possono facilmente raggiungere cifre nell’ordine delle centinaia di migliaia di euro.

Cambiamenti nei consumi

La crescente sensibilità della popolazione verso il benessere animale, la sostenibilità ambientale e l’alimentazione sana sta ulteriormente danneggiando il mestiere tradizionale dei macellai. Secondo un sondaggio del Ministero Federale per l’Alimentazione e l’Agricoltura, nel 2023 circa il 44% dei tedeschi ha ridotto consapevolmente il consumo di carne.

Chiusure, consolidamento e approcci innovativi

Molte attività storiche sono costrette a chiudere i battenti. A Neu-Ulm, ad esempio, la macelleria Geydan-Gnamm, l’ultima macelleria artigianale del centro città che ancora praticava la macellazione autonoma, ha cessato l’attività. Le ragioni vanno dalle conseguenze della pandemia di Covid-19 all’esplosione dei costi fino ai crescenti oneri burocratici.

Alcune attività stanno cercando soluzioni creative per sopravvivere. Joachim Lederer, presidente regionale dell’associazione dei macellai del Baden-Württemberg, ha assunto sei giovani uomini e donne provenienti dall’India come apprendisti. Altre macellerie stanno adottando modelli ibridi offrendo, oltre alla carne tradizionale, anche alternative vegetali come salsicce a base di proteine vegetali.

Prospettive future

Il futuro del mestiere dei macellai in Germania rimane incerto. Mentre molte attività lottano per sopravvivere, alcuni esperti temono che solo le grandi aziende riusciranno a resistere. “Non credo che le macellerie sopravvivranno nella forma attuale. Resteranno solo grandi gruppi come Tönnies e Westfleisch”, avverte un macellaio.

Per contrastare questa tendenza, alcune macellerie stanno cercando strade innovative, come nel caso della Landfleischerei Opfer in Assia. Qui si punta su un mix tra negozio tradizionale, shop online, gastronomia gourmet e camioncini mobili per la vendita.

Se e come le macellerie riusciranno a superare queste sfide sarà una questione che solo il tempo potrà risolvere.