- Der Name Maturità ersetzt wieder Esame di Stato auch in offiziellen Dokumenten.
- Die mündliche Prüfung umfasst künftig nur vier vom Minister gewählte Fächer (bis 31. Januar festgelegt).
- Das Dokument der Prüfungskommission zur Einleitung des Kolloquiums entfällt. Bleiben: Educazione civica und formazione scuola-lavoro (neuer Name für PCTO).
- Zusatzpunkte („crediti integrativi“) sinken von 5 auf 3, die Zahl der Kommissionsmitglieder von 7 auf 5.
- Wer beim mündlichen Teil schweigt (fare scena muta) wird automatisch nicht bestanden.
- Weitere Maßnahmen: Verstetigung des „4+2“-Modells (Technische Schulen + ITS), carta docente auch für befristete Lehrkräfte, strengere Sicherheitsregeln für Klassenfahrten, 240 Mio. € für den Vertrag und 3 Mio. € für Ausbildung der Prüfer.
- Minister Valditara nennt dies eine „wichtige Wende“, während die Opposition den Mangel an Ideen und klarer Finanzierung kritisiert.
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Nuovo studio OCSE: l’origine familiare influenza il reddito dei figli
Lo studio OCSE sulla disuguaglianza sociale mostra come il reddito dipenda ancora dall’istruzione dei genitori: differenze tra Germania, Italia e USA.
La provenienza sociale resta un fattore decisivo per la prosperità futura: un nuovo studio dell’OCSE mostra che il livello di istruzione e la professione dei genitori influenzano in modo significativo quanto gli adulti guadagneranno in futuro. In Germania, l’effetto si colloca nella media internazionale, ma la disuguaglianza delle opportunità è in crescita. Negli Stati Uniti, invece, l’impatto dell’origine familiare è particolarmente marcato.
L’origine come destino
La ricerca, basata su dati di numerosi Paesi OCSE, evidenzia che in media circa il 30 per cento delle differenze di reddito fra adulti può essere spiegato da fattori non modificabili: il sesso, il paese di nascita o lo status socio-economico dei genitori. In Germania questa quota è pari al 24 per cento, il che significa che circa un quarto delle differenze salariali è legato direttamente alla disuguaglianza delle opportunità.
Nei Paesi nordici come Islanda, Danimarca o Finlandia, l’influenza della famiglia d’origine è contenuta (meno del 15 per cento), mentre in Portogallo, Bulgaria e soprattutto negli Stati Uniti essa supera il 40 per cento.
La situazione in Germania
Rispetto alla media, la Germania registra valori inferiori, ma la disuguaglianza tende ad aumentare. L’istruzione e la professione dei genitori restano determinanti per le prospettive di reddito: chi cresce in famiglie con titoli accademici o redditi elevati ha più chance di accedere a lavori ben remunerati. Negli ultimi vent’anni la disuguaglianza è complessivamente cresciuta, soprattutto in Paesi dove in passato era meno pronunciata.
Il ruolo del genere
Accanto all’origine familiare, lo studio evidenzia che il genere rappresenta un fattore ancora più importante. In tutti i Paesi OCSE le donne guadagnano mediamente meno degli uomini, indipendentemente dal livello di istruzione o dalla posizione sociale dei genitori.
Le raccomandazioni dell’OCSE
- Istruzione prescolastica: investire nell’educazione dalla prima infanzia riduce l’impatto delle differenze familiari.
- Apprendimento extrascolastico: programmi di sostegno al di fuori dell’aula offrono ai bambini svantaggiati maggiori possibilità di recupero.
- Istruzione degli adulti: percorsi di formazione continua permettono di colmare divari accumulati nell’infanzia.
Inoltre, una più equa redistribuzione della ricchezza tramite politiche fiscali e sussidi è ritenuta essenziale: solo chi dispone di sufficienti risorse economiche può investire nel proprio futuro e in quello dei propri figli.
Uno sguardo al futuro
Lo studio OCSE sottolinea che l’origine familiare incide ancora fortemente sulle opportunità di vita nella maggior parte dei Paesi. Pur collocandosi al di sotto della media internazionale, la Germania registra una disuguaglianza in crescita. Politiche educative inclusive, misure di redistribuzione e sostegno alle famiglie saranno quindi fondamentali per garantire maggiore uguaglianza di opportunità.
Cosa cambierà in autunno in Germania
In Germania un “Autunno delle Riforme” tra politiche sociali, istruzione, sanità e digitalizzazione
Nell’autunno del 2025 la Germania affronterà una serie di importanti cambiamenti e riforme in diversi settori chiave della società. I cambiamenti più rilevanti riguardano lo stato sociale, l’istruzione, la sanità e la digitalizzazione, con l’obiettivo di modernizzare il paese e semplificare la burocrazia.
Tra i punti principali della riforma spicca la riorganizzazione del sistema sociale, che prevede l’accorpamento del reddito di cittadinanza (Bürgergeld), del sussidio abitativo (Wohngeld) e dell’integrazione all’assegno familiare (Kinderzuschlag), con maggiori incentivi per l’ingresso nel mercato del lavoro e la digitalizzazione dei servizi sociali. Nel settore sanitario si introduce l’obbligatorietà della cartella clinica elettronica (ePA) e si valuta un passaggio a un modello con medico di base come punto di riferimento.
Importanti sono anche le modifiche fiscali, con l’aumento del salario minimo a 12,82 euro l’ora, l’adeguamento delle soglie di esenzione e delle aliquote fiscali. Il governo punta inoltre a investire oltre 115 miliardi di euro in infrastrutture, istruzione e digitalizzazione, imponendo l’obbligo di fatturazione elettronica e contratti di lavoro digitali alle aziende.
Per quanto riguarda le politiche ambientali, è previsto l’innalzamento della tassa sulla CO2. Nell’ambito scolastico si rafforzano gli investimenti per la digitalizzazione, come dimostra il finanziamento di 2,5 miliardi di euro per il Digitalpakt 2.0. A Berlino-Marienfelde aprirà la scuola modello Marille, che introdurrà nuovi metodi di apprendimento partecipativi e concreti.
Il governo tedesco definisce questo momento come un “Autunno delle Riforme”, con l’intento di rendere il welfare più efficiente, ridurre la burocrazia e accelerare la trasformazione digitale. Questi cambiamenti avranno ripercussioni ampie che coinvolgeranno lavoratori, famiglie e beneficiari di prestazioni sociali in tutto il paese.