Archivi tag: Referendum

Referendum abrogativi. A giugno italiani alle urne

L’8 e il 9 giugno 2025 gli italiani saranno chiamati a votare per cinque referendum abrogativi ex articolo 75 della Costituzione. Questi quesiti riguardano temi cruciali come lavoro, sicurezza sul lavoro, contratti a termine e cittadinanza italiana. Anche i cittadini italiani residenti all’estero, inclusi quelli a Berlino, potranno esercitare il loro diritto di voto attraverso modalità specifiche.

Quesiti referendari

I referendum abrogativi mirano a modificare o eliminare alcune normative esistenti. Ecco i temi principali:

  • Jobs Act e licenziamenti illegittimi: abrogazione delle norme che limitano il reintegro per i dipendenti assunti dopo il 2015
  • Licenziamenti nelle piccole imprese: revisione del tetto massimo di sei mensilità per i risarcimenti
  • Contratti a termine e introduzione dell’obbligo di giustificazione per contratti inferiori ai 12 mesi
  • Responsabilità solidale negli appalti: estensione della responsabilità per infortuni sul lavoro
  • Cittadinanza italiana: riduzione da dieci a cinque anni del periodo di residenza legale richiesto per ottenere la cittadinanza italiana.

Modalità di voto per gli italiani residenti a Berlino

Gli italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) possono scegliere tra due opzioni:

  • Voto per corrispondenza: i plichi elettorali verranno inviati direttamente all’indirizzo registrato presso l’AIRE. È fondamentale verificare che i dati anagrafici siano aggiornati tramite il portale FAST IT o contattando la Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Berlino.
  • Voto in Italia: gli elettori possono optare per votare nel proprio comune italiano di iscrizione elettorale. La comunicazione deve essere inviata alla Cancelleria Consolare entro il 10 aprile 2025.

Informazioni pratiche per gli italiani a Berlino

La Cancelleria Consolare dell’Ambasciata d’Italia a Berlino si trova in Hiroshimastr. 1, 10785 Berlino. Gli elettori possono inviare la comunicazione relativa al voto tramite:

Per tale comunicazione si può anche utilizzare l’apposito modulo scaricabile dal sito web del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (www.esteri.it) o cliccando qui. Il modulo va debitamente compilato, firmato e accompagnato da un documento d’identità.

È importante ricordare che il plico elettorale deve essere rispedito al consolato entro il decimo giorno dalla data del voto affinché venga conteggiato.

Iniziative informative a Berlino

Per sensibilizzare la comunità italiana residente nella capitale tedesca, sono previste iniziative promosse dal Comitato territoriale referendum e dalla CGIL. Un’assemblea informativa si terrà il 5 aprile 2025 a Berlino, con l’obiettivo di spiegare i quesiti referendari e le modalità di voto.

Per ulteriori informazioni si prega di consultare il sito dell’Ambasciata d’Italia a Berlino.

Raccolta firme per referendum contro l’autonomia differenziata

Dal 26 luglio è possibile firmare per indire il referendum contro l’autonomia differenziata.

Il testo del quesito referendario proposto è il seguente:
Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”?

È possibile firmare anche online tramite SPID, CIE o CNS.

Referendum Cannabis Legale

Parte la raccolta firma per il quesito referendario sugli stupefacenti depositato presso la Corte di Cassazione lo scorso 7 settembre che mira a intervenire sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative. Nello specifico il quesito propone di depenalizzare la condotta di coltivazione di qualsiasi sostanza intervenendo sulla disposizione di cui all’art. 73, comma 1 del D.P.R. del 9 ottobre 1990, n. 309, e di eliminare la pena detentiva per qualsiasi condotta illecita relativa alla cannabis (con eccezione della associazione finalizzata al traffico illecito di cui all’art. 74, intervenendo sul 73, comma 4, del D.P.R. del 9 ottobre 1990, n. 309).
Sul piano amministrativo, invece, il quesito propone di eliminare la sanzione della sospensione della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori attualmente destinata a tutte le condotte finalizzate all’uso personale di qualsiasi sostanza stupefacente o psicotropa.

Adesso l’obiettivo è raggiungere 500mila firme in 20 giorni, anche grazie alla firma digitale. È possibile firmare fin da subito sul sito www.referendumcannabis.it. Dopo solo un paio di ore dal lancio della campagna per la raccolta firme sono state raccolte già 50.000 firme. All’iniziativa coordinata dall’Associazione Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Antigone e Società della Ragione aderiscono anche Radicali italiani +Europa e Possibile. 

Nel comunicato di lancio dell’iniziativa referendaria si legge: «Quello della coltivazione, vendita e consumo di cannabis è una delle questioni sociali più importanti nel nostro Paese. Un tema che attraversa la giustizia, la salute pubblica, la sicurezza, la possibilità di impresa, la ricerca scientifica, le libertà individuali e, soprattutto, la lotta alle mafie. Sono 6 milioni i consumatori di cannabis in Italia, tra questi anche moltissimi pazienti spesso lasciati soli dallo Stato nell’impossibilità di ricevere la terapia, nonostante la regolare prescrizione. Questi italiani hanno oggi due sole scelte: finanziare il mercato criminale nelle piazze di spaccio o coltivare cannabis a casa rischiando fino a 6 anni di carcere. Un dibattito che non può più essere rimandato e deve essere affrontato con ogni strumento democratico».

Secondo l’ultima Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze la spesa complessiva per il consumo di sostanze stupefacenti ammonterebbe a 16,2 miliardi di euro. «Soldi – sostengono Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, segretario e tesoriera di Radicali Italiani – che sono finiti direttamente nelle tasche della criminalità organizzata. Di questi ben 6,3 miliardi di euro (39% del totale) derivano dal mercato nero dei cannabinoidi. Legalizzare vuol dire togliere ossigeno alle mafie che gestiscono il traffico e lo spaccio. E  cambierebbe letteralmente la vita a decine di migliaia di persone, risucchiate nel circuito repressivo».

Il quesito referendario depositato presso la Corte di Cassazione:
“Volete voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica del 9 ottobre 1990, n. 309,  avente ad oggetto “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza“, limitatamente alle seguenti parti:  
-Articolo 73, comma 1, limitatamente all’inciso “coltiva”;  
-Articolo 73, comma 4, limitatamente alle parole “la reclusione da due a 6 anni e”;   
-Articolo 75, limitatamente alle parole “a) sospensione della patente di guida, del certificato di abilitazione professionale per la guida di motoveicoli e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori o divieto di conseguirli per un periodo fino a tre anni;”

______
#ReferendumCannabisLegale #CannabisLegale #Antiproibizionismo #Legalizzazione