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Aborto in Germania: presto depenalizzato? 

Il governo federale deciderà a breve le sorti del famigerato articolo 218 del codice penale che criminalizza l’interruzione di gravidanza

A marzo 2024 verrà indicata la strada da seguire nel lungo e acceso dibattito sull’aborto. Una commissione di medici, giuristi ed esperti di etica nominata dal governo federale presenterà le sue conclusioni. Gli esperti hanno passato un anno alla ricerca di norme che permettessero di abortire “al di fuori del codice penale”. 

Secondo l’articolo 218 del codice penale, l’aborto è ancora un reato. Tuttavia, esistono già diverse eccezioni. Per non incorrere nel reato di cui sopra, le donne possono rivolgersi per tempo a consultori riconosciuti ed eventualmente abortire entro le prime dodici settimane di gravidanza. In questo caso si applica l’articolo 218a che non rende perseguibili le parti coinvolte. A fronte di queste eccezioni previste dalla legge stessa, nella prassi quotidiana, ci si domanda quindi, se ci sia effettivamente bisogno di abolire l’articolo in toto.

Per Ulle Schauws, portavoce dei Verdi per le politiche femminili, l’articolo 218 farebbe venir meno il diritto all’autodeterminazione della donna. Ma non tutti la vedono così, persino nella coalizione attualmente al governo formata da Socialdemocratici, Verdi e Liberaldemocratici. Mentre Verdi e Socialdemocratici si sono spesso espressi a favore dell’abolizione dell’articolo 218, i Liberaldemocratici rimangono contrari. Non c’è “spazio alcuno“ per l’abolizione tout court dell’articolo, ha dichiarato Katrin Helling-Plahr, responsabile affari legali dei Liberaldemocratici.

Il risultato della commissione servirà solo come raccomandazione. I partiti della coalizione dovranno poi trovare una soluzione a un dibattito che dura da decenni. Ci riusciranno?

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Niente cittadinanza agli antisemiti

La naturalizzazione in Germania diventa più impegnativa. Infatti, con la riforma della legge sulla cittadinanza, in futuro sarà sì possibile ottenere il passaporto tedesco più rapidamente, ma per certi versi sarà anche più difficile. Ad esempio, si dovrà essere in grado di vivere del proprio lavoro. La riforma sottolinea anche che gli antisemiti non hanno alcun diritto di cittadinanza poiché l’ebraismo fa parte della Germania. Chi non lo accetta non può essere naturalizzato. Questo è quello che ha deciso oggi il parlamento tedesco.

La Germania facilita l’integrazione con la doppia cittadinanza

Il parlamento tedesco ha approvato oggi una proposta di legge che modifica la legge sulla cittadinanza. La proposta di legge renderà più facile ottenere la cittadinanza tedesca, compresa la possibilità di avere due cittadinanze, ovvero il doppio passaporto. In precedenza, le persone che volevano ottenere la cittadinanza tedesca dovevano rinunciare alla propria cittadinanza precedente. Questa regola è stata criticata da molti perché considerata come un ostacolo all’integrazione.

Con la nuova proposta di legge, l’obbligo di rinuncia alla cittadinanza precedente sarà abolito. In futuro, le persone che vorranno ottenere la cittadinanza tedesca dovranno solo dimostrare di essere integrate in Germania e di conoscere la lingua tedesca. Questa regola vale anche per le persone nate e cresciute in Germania, che non dovranno più rinunciare alla propria cittadinanza precedente se vorranno ottenere la cittadinanza tedesca.

I bambini nati in Germania da genitori stranieri otterranno automaticamente la cittadinanza tedesca se uno dei genitori vive legalmente in Germania da almeno cinque anni e ha un permesso di soggiorno illimitato. Ciò è molto importante è importante perché ormai sono molti gli studi che hanno dimostrato che i bambini e gli adolescenti con un background migratorio hanno maggiori possibilità di successo scolastico se hanno la cittadinanza tedesca.

La legge entrerà in vigore tre mesi dopo la sua promulgazione.

Giro di vite sul reddito di cittadinanza

Il governo federale intende aumentare in modo significativo la pressione sui percettori del reddito di cittadinanza (Bürgergeld) che rifiutano le offerte di lavoro. Essi infatti rischiano di non percepire l’assegno per un massimo di 2 mesi. In questi casi, il centro per l’impiego pagherà solo l’affitto. 

Finora, per chi rifiuta qualsiasi offerta di lavoro, i centri per l’impiego hanno potuto ridurre tali pagamenti fino al 30%. Attualmente l’assegno previsto per un single ammonta a 502 euro al mese. Nel 2024 salirà a 563 euro (+ 12%). 

Secondo i calcoli del Ministero federale del lavoro gli affari sociali, con queste misure di sospensione temporanee dell’assegno, il governo potrà risparmiare circa 150 milioni di euro. Nel progetto di legge del Ministero viene esplicitamente rimarcato che la Corte Costituzionale Federale ha stabilito nel 2019 che l’interruzione totale delle prestazioni è possibile solo in casi particolari. Allo stesso tempo, sottolinea che, in pratica, sono solo pochi i percettori che rifiutano persistentemente di intraprendere un lavoro. Attualmente ci sono quattro milioni di beneficiari in grado di lavorare. Di questi, nemmeno l’1% è soggetto a sanzioni per mancanza di collaborazione.

Con queste modifiche, il Ministro Heil risponde anche alle critiche della CDU/CSU e dell’FDP, che chiedono maggiori risparmi sull’assegno di cittadinanza e una maggiore pressione sui percettori.

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